Se fossi Venezia sarei parecchio incazzata. Odierei i luoghi comuni che le persone mi affibbiano tipo: “Venezia è bella, ma non ci vivrei”, e alzerei gli occhi al cielo quando geologi e scienziati dicono che affonderò a causa del riscaldamento globale. Con le mie lunghe gambe di palafitta prenderei a calci le orde di turisti che affollano i miei ponti, i miei canali, i miei vaporetti.
E ce l’avrei a morte anche con James Bond. Lui, che salva sempre tutti, nell’ultima scena di “Casino Royale” mi ha lasciata saltare in aria per una donna e una valigia di soldi. Ecco, sarei su tutte le furie! Immaginate se vi dicessero: “Sei bella, ma con te non ci vivrei”. Venezia invece non porta rancore, ed è così generosa che regala a chiunque vada a trovarla il ricordo migliore di una vacanza in Italia.
È mattina presto e la camera del mio boutique hotel Palazzo Barbarigo è inondata dal sole. Due soli, per la verità. Quello su in cielo, e quello riflesso sul canale sotto la mia finestra. Con tanta luce apprezzo ancora di più la scelta dei colori scuri che dominano l’arredamento sobrio ed elegante. Poltrone in velluto bordeaux, pareti grigie, vetri fumé. L’hotel è un palazzo rinascimentale sul Canal Grande, tra Campo San Polo e la Basilica dei Frari.
Non è la prima volta che visito Venezia e ho deciso di alloggiare nel quartiere San Polo per la sua posizione strategica, centrale ma più tranquilla rispetto ai percorsi turistici, nonché per l’ampia scelta di locali e ristoranti nei dintorni.